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Lettera speciale

Categoria: Meditazioni
Scritto da Eagle
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Una lettera scritta per far riflettere su come siamo. Abbiamo un cuore caldo, freddo o tiepido?

Una lettera speciale per te

Ricordi Il giorno che qualcuno ti ha presentato il vangelo e la persona di Gesù? Il giorno che hai sentito forte la Sua presenza? Il  giorno che  hai compreso quanto sporco fosse il tuo cuore e quanto Gesù avesse pagato per ripulirtelo e farti sentire degno di stare faccia a faccia con Lui senza doverti vergognare anzi divenendo figlio di Dio? Il giorno in cui hai sentito una forte gioia, il giorno in cui hai compreso l’amore di Dio e hai fatto la scelta di seguirlo? Se ti ricordi quel giorno o quei giorni,  tu sai di che cosa stiamo parlando, di una relazione che hai iniziato con Gesù quel giorno in cui per primo Lui ti ha cercato e tu hai risposto di si! 
C’è stato un tempo in cui il tuo cuore era caldo e ardeva per il tuo Signore, adesso com’è questo tuo cuore? 
Freddo, caldo o tiepido?

Il tuo cuore

Se il tuo cuore è un cuore che batte per Dio e arde dal desiderio di servirLo e di fare la Sua volontà, non serve che tu continui a leggere… Non serve che continui a leggere neanche se ti senti lontano da Dio ed un vuoto nel cuore. Puoi sempre piegare le tue ginocchia e chiedere a Dio di perdonarti e di entrare a riempire il vuoto nel tuo cuore, ma se non sai definire il tuo cuore e non ti senti né freddo, né fervente,  allora è bene che tu continui a leggere. 
”Come nell’acqua il viso riflette il viso, cosi il cuore dell’uomo rivela l’uomo” (Proverbi 27:19)

Quando ci si allontana da Dio o non si conosce la verità, si sente il freddo nel cuore, oltre ad un immenso vuoto. È come uscire di casa in pieno inverno al freddo. Ma è proprio quel freddo che senti fuori al gelo, che ti fa desiderare di avere un posto dove riscaldarti o tornare presto nel calore della tua casa. 
C’è speranza per un cuore freddo di essere riscaldato, perché è stato così brutto stare lontani e si è tanto sofferto per il freddo, che se si ha l’occasione di tornare a casa, non la si lascia sfuggire.

Il pericolo è quando si sta con un piede dentro e uno fuori dall’uscio di casa, o peggio davanti alla porta, perché stare così vicino a casa, ci dà l’illusione di essere dentro casa,  non si è al caldo ma non si è completamente  al gelo,  quindi non si sente il bisogno di entrare dentro!

 

Ne dentro, ne fuori, ne carne ne pesce, ne caldo ne freddo

Fuori da metafora,  uno che non vuole rinunciare alla benedizione che si riceve da Dio, stando alla sua presenza una volta la settimana, magari in chiesa la domenica, ma allo stesso tempo  ha la mente, l’attenzione, lo sguardo, il cuore rivolti a quello che fuori  il mondo offre,trascorrendo i giorni lontano dalla volontà di Dio, è un cuore tiepido. Un cuore che non capisce il pericolo che corre fin quando non è troppo tardi.

Un cuore tiepido, non può essere riscaldato perché non ne sente il bisogno e vive credendo che il calore che gli arriva ogni tanto, da quelli di dentro casa (la famiglia credente, la chiesa) è sufficiente. Ma non è così. C’è differenza tra brillare di luce propria o di luce riflessa. Ci sono cristiani che non sono né freddi, né ferventi ,ma solo tiepidi.

Dio vomiterà questo tipo di persone, perché si sono accontentati di essere riscaldati da una luce riflessa, non brillano e non emanano luce propria, non hanno voluto essere attraversati dall’amore di Dio, pur essendo ad un passo da casa non hanno desiderato ardentemente di entrare a fare parte della famiglia di Dio. 
Non hanno voluto fare una scelta, pensando che, all’incrocio tra la vita e la morte, c’è sempre possibilità. Purtroppo stando fermi non si avanza, non avanzando non si arriva alla meta e  si diventa bersaglio di chi vuole la nostra morte: Il Diavolo.


Dove stai andando?

Che cuore hai e dove stai dirigendo i tuoi passi? 
Non trascorrere la tua vita davanti alla porta della casa di Dio, credendo che Dio possa accettare di ricevere un cuore diviso a metà, tra l’affetto per Lui e l’amore per le cose del mondo. 
Una è la strada che porta al cielo, non ce ne sono due. Oggi sei messo davanti ad un bivio e devi scegliere che strada prendere, Dio o il mondo.

Scegli la vita

C’è una strada che porta alla vita. Questa via è Gesù e non ne esiste un'altra, non ci sono scorciatoie o strade alternative.  Avanzare giorno dopo giorno nella conoscenza di Dio e della sua volontà per la nostra vita, questa è la via, questo dovrebbe essere il tuo scopo.

La domanda di oggi è: stai avanzando? Stai ancora nella strada che porta al cielo? Perché se non è così, sappi che molti pericoli ci sono fuori da questa strada e alcuni sono mortali. Molti si sono persi lungo la strada, perché lo scopo del male e dei suoi servi è di attrarre i pellegrini fuori da essa, ossia lontano da Gesù, dove può derubarli delle ricchezze del vangelo e della grazia, mettere nel loro cuore dei dubbi, con le sue bugie, togliere loro la speranza ed infine ucciderli.

Oggi hai la possibilità di cambiare la direzione della tua vita, puoi fare un’inversione a U e allontanarti il più possibile dalla strada che hai percorso fino ad ora, che ti sta portando lontano da Dio, dritto alla morte.

Non ti nascondere dietro a scuse, non servono a niente. Confessa il tuo peccato e abbandonalo e otterrai misericordia (Proverbi 28:13)

 

Se hai letto la lettera fino in fondo, tutto ciò che c’è scritto è per te.

Rispondi a queste parole e fai la decisione di vivere per Cristo con un cuore fervente. Non è ancora tardi per te, pellegrino, di riprendere la strada che conduce al cielo, tutto ciò che ti lasci alle spalle è solo spazzatura e zavorra. 
Ritorna ai piedi della croce e ricomincia il tuo viaggio con un cuore che arde di passione per Dio e la sua opera, portando molto frutto, il segno che sei in salute e che la vita scorre tra le tue vene spirituali.

Il verbo usato nel libro dell’Apocalisse “vomitare” per descrivere quello che farà Dio verso gli indecisi, ossia i tiepidi, dice tutto. La reazione a questo tipo di persone è paragonabile ad una nausea talmente forte da provocare il vomito!

L’effetto che un tiepido procura a Dio è quello di un cibo andato a male.

Non credo che qualcuno voglia fare quest’effetto a nessuno, ancora meno al nostro Signore!

Dovremmo essere una gioia, un orgoglio per Lui,che ci ha donato la vita.

Chiedere a Lui cosa pensa di noi e di come stiamo vivendo, è una domanda importante da porgli.

Ricevere come risposta: ”Sono contento della tua vita, di come la stai vivendo e del frutto che stai portando per la mia gloria”, è la risposta che più al mondo un cristiano fervente desidera ricevere!